Google Home e Amazon Alexa sono spie della CIA? La casa del futuro sarà smart. Ovvero, iper-tecnologizzata e controllabile a voce. Basta telecomandi, leve, il doversi alzare dalla poltrona o dalla sedia per accendere la Tv, aprire una tapparella, avviare la musica, consultare il frigo. Faremo tutto con la voce.
Il che è comunque già una realtà, grazie a dispositivi come Google Home o Amazon Alexa. Il che, però, con tutti i pericoli per la privacy che ciò consegue.
Già nel marzo 2017, Wikileaks ha pubblicato una nuova allarmante fuga di dati, denominata codice “Vault 7”. Considerata la più grande pubblicazione di documenti riservati sull’agenzia. La prima parte completa della serie, “Anno zero”, comprende 8.761 documenti e file da una rete isolata e ad alta sicurezza situata all’interno del CIA’s Center for Cyber Intelligence di Langley, in Virginia.
Qualche mese prima, la CIA ha perso il controllo della maggior parte del suo arsenale hacking incluso malware, virus, trojan, armi “zero day” exploit, sistemi di controllo remoto malware e documentazione associata. Questa straordinaria collezione, che ammonta a più di centinaia di milioni di righe di codice, offre al suo possessore l’intera capacità di hacking della CIA.
Ma ora a preoccupare sono altri due dispositivi. Proprio i due citati nell’incipit: Google Assistant e Amazon Alexa. E a dimostrarlo sono alcuni video inquietanti che riporto di seguito.